Certificazione Forestale

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La Comunità Montana di Valle Camonica promuove la certificazione forestale quale strumento per la valorizzazione dei boschi e dei prodotti forestali legnosi e non legnosi del proprio territorio. Il progetto è inserito tra le azioni previste dal Piano di Indirizzo Forestale della Valle Camonica approvato nel mese dicembre 2017. La cerficazione delle Foreste di Valle Camonica persegue valenze di carattere etico: infatti la certificazione della gestione forestale permette di “comunicare” e di garantire al pubblico che i boschi sono gestiti in maniera sostenibile, da un punto di vista sociale e ambientale. La certificazione è un' importante occasione per la promozione della filiera bosco-legno mediante la valorizzazione economica dei prodotti. Negli ultimi anni si è notato, anche nel nostro paese, un notevole incremento della richiesta di materiale legnoso proveniente da foreste certificate. La certificazione di gestione forestale sostenibile e di “catena di custodia” rappresenta quindi un utile strumento per la valorizzazione del territorio, un'opportunità per promuovere una gestione oculata e corretta dei boschi oltre che un beneficio per la filiera bosco-legno.

Cosa significa Gestione Forestale Sostenibile?

La gestione forestale sostenibile è intesa come l'utilizzo del materiale prodotto dal bosco mantenendo e garantendo la produttività e la rinnovazione, ponendo elevata importanza ai caratteri ecologici, fitosanitari, sociali ed estetici annessi.

Cosa è la certificazione di Gestione Forestale Sostenibile (GFS)?

È l’attestazione fornita da un Organismo indipendente ad un proprietario/gestore forestale che dichiara che la gestione delle foreste controllate è conforme ad una norma riconosciuta a livello internazionale: tale standard di certificazione contiene le linee guida e gli indicatori per definire “sostenibile” la conduzione delle attività di gestione forestale

Cosa garantisce la Certificazione forestale? Perché è importante la Certificazione Forestale?

La certificazione di GFS garantisce al consumatore la provenienza e la tracciabilità di tutti i prodotti di origine forestale quali il il legno e i suoi derivati, i prodotti forestali non legnosi come funghi, tartufi, castagne, ecc. La collettività è sempre più sensibile verso i temi ambientali e gestionali del territorio e di conseguenza il mercato accorda sempre di più la preferenza all'utilizzo di materiali garantiti e certificati, che provengano da fonti sostenibili e legali. 

Cos’è la catena di custodia?

La Catena di Custodia (in inglese CoC - Chain of Custody) è un sistema di tracciabilità a livello aziendale utilizzato per tutte le fasi di lavorazione e distribuzione del legno, attesta che il sistema di registrazione del flusso del legno applicato dall’impresa soddisfa i requisiti stabiliti dallo schema di certificazione ed esige che nessun legname proveniente da fonti controverse (es: abbattimento illegale o in aree protette) possa entrare nella catena dei prodotti certificati. Il certificato di Catena di Custodia PEFC (che viene anche chiamata certificazione CoC) è la condizione essenziale per una azienda che vuole usare il logo PEFC sui propri prodotti realizzati con materia certificata. In sintesi, garantisce che l’azienda possiede e utilizza i meccanismi di sicurezza necessari per tracciare i prodotti certificati all’interno del processo di produzione dell’azienda.

Territorio su cui opera il Consorzio Forestale Pizzo Camino

Il Consorzio Forestale Pizzo Camino opera sulle proprietà agro-silvo-pastorali dei Soci che risultano interamente assoggettate a pianificazione forestale e che si estendono per una superficie complessiva di 7.430 ha, di cui 4.638 ha di aree boscate, 1.124 ha di pascoli, 691 ha di incolti produttivi e 977 ha di incolti sterili. Su buona parte di queste proprietà il Consorzio opera una gestione diretta avendone acquisito piena titolarità mediante apposite convenzioni di conferimento delle proprietà. La proprietà conferita al Consorzio Forestale è pari a 6.796 ettari e comprende le proprietà agro-silvo-pastorali dei sei Comuni Soci, con l’eccezione delle superfici pascolive dei Comuni Angolo Terme, Malegno e Ossimo.


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Ultimo aggiornamento
03 agosto 2023